I diritti delle donne
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- Comunicazione nella madrelingua
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- 09. Gli insulti non sono argomenti
- 07. Condividere è una responsabilità
- 02. Si è ciò che si comunica
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• Anche le parole possono generare violenza?
• Quali sono le parole-pietre che colpiscono più frequentemente le ragazze e le donne?
• Che cosa posso fare io per fermare questo vento dell’odio?
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L’insegnante scrive sulla lavagna la seguente citazione di Camilleri: «Le parole sono pietre, sono pallottole. Bisogna saper pesare il peso delle parole e fermare il vento dell’odio». Quindi chiede ai ragazzi e alle ragazze, divisi/e in piccoli gruppi, di individuare quali sono le parole-pietre che vengono lanciate ogni giorno contro le ragazze e le donne: nei social, in Tv, nei cartelloni pubblicitari, nei testi delle canzoni di maggiore successo, e soprattutto tra di loro, nelle chat di coetanei/e o negli scambi verbali. Dove possibile, i ragazzi e le ragazze sono invitati/e a produrre degli esempi visivi trovati su Internet oppure ottenuti attraverso degli screenshot.
Terminato l’elenco, i gruppi condividono i frutti del confronto e l’insegnante evidenzia sulla lavagna le parole-pietre più gettonate.
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L’insegnante aiuta i ragazzi e le ragazze a comprendere che la Rete ha certamente esasperato e amplificato la violenza contro le donne, ma si tratta di un fenomeno che affonda le radici nella nostra cultura, di cui la nostra lingua è espressione: a questo punto è possibile far ascoltare la prima parte del monologo tenuto nel 2018 da Paola Cortellesi in occasione dei David di Donatello e riguardante un elenco di parole stilato da Stefano Bartezzaghi sul binomio uomo-donna.
Come possibile antidoto a questa violenza, l’insegnante presenta loro il Manifesto della comunicazione non ostile e il Manifesto della comunicazione non ostile e inclusiva, aiutandoli/e a comprendere che il cambiamento parte sempre dalla consapevolezza e dalla responsabilità individuali: dalle parole che non dico, dalle parole che non condivido, dalle parole che condanno.
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Crea dei materiali
Per questa attività, utilizza queste fonti:
- Il monologo di Tiziano Ferro “Le parole hanno un peso”, all’interno della trasmissione televisiva “Che tempo che fa”.
- “Nina e i diritti delle donne” di Cecilia D’Elia, disegni di Rachele Lo Piano, Sinnos Editrice, 2018.
- “La Mappa dell’Intolleranza anno 3: la nuova radiografia dell’Italia che odia online” – Voxdiritti
- “Stop alla violenza di genere. Formare per fermare”
- Manifesto delle giornaliste e dei giornalisti per il rispetto e la parità di genere nell’informazione
- Il blog di Anarkikka su “L’Espresso”
- “Il Vaccarini di Catania è finalista al “Timeline Film festival”
- “Il linguaggio scorretto rende invisibili”,
L’insegnante visiona prima della lezione le fonti e sceglie di mostrare alla classe quelle che ritiene più opportune.
I ragazzi e le ragazze si dividono in gruppi e ad ogni formazione viene assegnata una delle seguenti attività:
- Riassumere in un cartellone, che verrà poi appeso in classe come “promemoria”, le parole-pietre più gettonate; accanto a questo cartellone verrà appeso il Manifesto della comunicazione non ostile e inclusiva;
- Realizzare uno spot che in massimo due minuti descriva il problema e inviti a un comportamento responsabile e non ostile.
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