Ascoltiamoci
É molto importante imparare ad ascoltare, anche se non sempre è facile. Quando però ci si ascolta reciprocamente, il divertimento è doppio!
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- 05. Le parole sono un ponte
- 04. Prima di parlare bisogna ascoltare
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• Che cosa vuol dire ascoltare?
• Ci sono dei “trucchi” che possiamo usare per ascoltare al meglio?
• Il silenzio ci può aiutare?
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Presenta il Manifesto della comunicazione non ostile per l'infanzia
L’insegnante introduce bambini/e al Manifesto della comunicazione non ostile per l’infanzia e presenta ad alunni e alunne il tema che tratteranno.
Quanti suoni diversi possiamo ascoltare grazie alle orecchie: possiamo sentire il suono delle campane, il rumore delle automobili in città, il cinguettio degli uccellini, ma possiamo anche ascoltare la nostra musica preferita!
Con le orecchie possiamo sentire i suoni più o meno melodiosi che ci circondano, ma possiamo soprattutto ascoltare le altre persone che ci sono intorno a noi, come ad esempio compagni e compagne di classe.
Quando si parla con gli/le altri/e, è bello essere ascoltati/e: ci sentiamo felici quando la persona con cui stiamo parlando ci ascolta. Diventiamo tristi, invece, quando l’amico o l’amica con cui stiamo parlando non ci dà attenzione oppure non fa silenzio e ci parla sopra. Ascoltare (e ascoltare in silenzio) è importante, perché ci aiuta a concentrarci per sentire bene tutto quello che viene detto; facciamo una prova?
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Ascolta i suoni in silenzio
L’insegnante chiede dunque alla classe di chiudere gli occhi, fare silenzio e concentrarsi: si iniziano a sentire suoni leggerissimi, come ad esempio i rumori provenienti dalle altre classi, oppure dall’esterno della scuola. L’insegnante stesso/a produrrà dei suoni da più alti a più bassi con gli oggetti presenti in classe per rinforzare la comprensione. A questo punto, l’insegnante camminando in classe dice: “Adesso ascoltate una voce leggera..”, chiedendo di prestare molta attenzione a quanto sta per leggere. Modulando il tono della voce da normale a sempre più basso, legge il principio 4 del Manifesto per l’infanzia e il suo sottoprincipio. Al termine della lettura, chiederà ad alunni/e di rielaborare a voce ciò che hanno ascoltato. Si farà emergere quanto sia stato utile il silenzio per comprendere a pieno quanto letto.
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Ascolta la tua voce
Parlando dell’importanza dell’ascolto, viene introdotto un piccolo esercizio: ciascuno di loro dirà ad alta voce il proprio colore preferito tutti/e insieme e, successivamente, l’insegnante chiederà se tutti/e hanno capito il colore preferito di ciascuno/a.
La seconda volta si proverà invece a farlo dire a turno ad ognuno/a: si vedrà come, con il silenzio che accompagna, è più semplice sentire e ricordare cosa hanno detto i/le compagni/e. Il silenzio dunque è uno dei trucchi che possiamo usare per ascoltare: quali possono essere gli altri? Ad esempio, parlare una persona per volta oppure non interrompere chi sta parlando.
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Crea il patto di classe con cartellone, pennarelli, colori di vario tipo
Per stare con gli/le altri/e e starci bene, possiamo trovare insieme delle piccole regole da rispettare. Insegnante e bambini/e realizzeranno dunque un patto: individueranno insieme regole semplici da rispettare, sulla falsariga dei principi del Manifesto e ad essi collegati (principio 4 in particolare).
Con l’aiuto dell’insegnante, tali regole verranno riportate su una pergamena, accompagnate da semplici disegni che le rappresentano, su un foglio A5: se non sarà possibile realizzarlo insieme, ogni alunno/a a turno lavorerà su una parte del patto.
Successivamente, tutta la classe lo firmerà col proprio nome, a riprova dell’impegno nel rispettarlo.
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A seguito della sottoscrizione del patto, ogni settimana ogni allievo/a a turno si occuperà di verificare nei momenti di confronto e dialogo che vengano rispettati i termini del patto, facendosene custode: al termine della settimana di scuola, il/la garante porrà sul foglio con il patto un adesivo (precedentemente realizzato) con un pollice alzato o con un pollice verso, a seconda che abbia verificato il rispetto o meno del patto, senza nominare nessun bambino/a nello specifico, ma riferendosi alla classe come gruppo.
All’inizio della settimana successiva, l’insegnante prenderà visione dell’adesivo e qualora ci fosse il pollice verso verranno individuati gli accordi più difficili da rispettare e la classe si impegnerà ad osservarli con maggior attenzione.
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