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Il vocabolario delle mafie – Per comprendere un fenomeno complesso attraverso le sue parole

Consapevolezza e responsabilità
    • Consapevolezza e responsabilità
    • Educazione Civica
    • Area Umanistico-Letteraria
    • Area Storico-Geografica-Filosofica
    • Area Artistico-Espressiva
    • Competenze sociali e civiche
    • 03. Le parole danno forma al pensiero
    • 06. Le parole hanno conseguenze
    • Come vengono raccontate oggi le mafie?

      Quali strumenti abbiamo per comprendere questo fenomeno?

      Cosa possiamo fare noi?

Svolgimento
120'
  • Guarda i video, leggi gli articoli e commenta le immagini con la classe

    Proponi ai partecipanti la fruizione di video, articoli e immagini per capire qual è l’immaginario che abbiamo delle mafie:

  • Che cosa è mafia? Cosa non lo è? Brainstorming guidato
    • È possibile identificare delle caratteristiche che accomunano queste rappresentazioni
    • Cosa è mafia e cosa non lo è?

    Brainstorming guidato che, partendo dalle due domande iniziali, fa ragionare la classe sull’origine dell’immaginario legato agli ambienti mafiosi, spesso alimentato dalle narrazioni di tv, giornali, serie, musica. 

    Negli step successivi  andremo ad approfondire alcuni di questi aspetti. 

    Per aiutarti puoi consultare: 

    Bolzoni A. (2010), Faq mafia, Bompiani 
    Lupo S. (2007), Che cos’è la mafia?, Donzelli.

    Nota importante per gli insegnanti: “mafie” non è una parola che può essere usata come sinonimo di prevaricazione, prepotenza o bullismo. Esercitiamoci a guardare alle mafie in una prospettiva storica, come ad un fenomeno che rappresenta una vera e propria forma di potere.

  • Indaga con la classe le modalità della comunicazione mafiosa, facendoti aiutare dai materiali proposti

    Attraverso il principio 3 del Manifesto della comunicazione non ostile attiva la riflessione con la classe sull’importanza delle parole.

    Le parole sono importanti perché le parole che scegliamo per raccontare e descrivere un fenomeno influenzano la nostra percezione e il nostro modo di pensare. 

    Quindi, le parole che scegliamo per parlare di mafia contribuiscono a costruire anche l’immaginario stesso del fenomeno mafioso, sia a livello sociale e culturale. 

    Inizia analizzando la parola “pizzino”.

    Avete mai sentito questa parola? Di cosa si tratta?

    Utilizzando il materiale fornito, ragiona in classe su questo tipo di comunicazione “segreta” e sulla sua evoluzione; da Provenzano alla cattura di Messina Denaro.

     

    Materiali:

    “Dopo una riunione tra mafiosi “Una sola volta ci fu tempo per qualche momento di relax. Giuffré sorprese Lipari mentre scherzava con l’amico Bernardo (Provenzano, ndr) : “ Ti ricordi quando siamo andati a vederci il film Il Padrino?”. E fu anche l’unica volta che una risata di Provenzano finì in un verbale. Proprio a quelle parole di Giuffrè dovettero ripensare i poliziotti del gruppo Duomo quando trovarono nel covo di Montagna dei Cavalli un’audiocassetta. Era la colonna sonora del Padrino” “.

    (Palazzolo, Prestipino (2007), Laterza. p. 26)

     

     

  • Lavoro da svolgere a casa

    Cosa vi viene in mente per descrivere le mafie?
    Chiedere ai ragazzi e alle ragazze di cercare loro stessi sul web, o di crearla, la loro rappresentazione del potere mafioso.

    La restituzione degli elaborati può avvenire in maniera individuale oppure seguendo altre strategie, per es. la classe capovolta.

  • L’attività si può anche svolgere seguendo delle riflessioni a partire dal contesto musicale: partendo dalla lettura di un articolo del giornale online IlPost e sulla visione (non integrale) del video correlato. Ponendo le seguenti domande alla classe.

    Che tipo di messaggi vengono veicolati da questo filone musicale? Che cosa raccontano canzoni come queste? A quale immaginario fanno riferimento? Quali sono le parole che attingono a uno specifico tipo di immaginario?

    Materiali:

     

    • Impastato G. (2020), Oltre i 100 passi, Piemme.
    • Mareso, Pepino (2013), Dizionario enciclopedico di mafie e antimafia, Ega.
    • Palazzolo, Prestipino (2007), Il codice Provenzano, Editori Laterza.
    • Santino U. (2008), Breve storia della mafia e dell’antimafia, Di Girolamo.
    • Santino U. (2010), Storia del movimento antimafia, Editori riuniti.
    • Vannucci A. (2012), Atlante della corruzione, Ega

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